Da Sarria a Portomarin: perché

È capitato che molti mi chiedessero perché faccio il Cammino di Santiago.

Mille motivi ma quello vero c'è l'ho nel cuore e lì rimane.

Ognuno parte per uno o più motivi.
Chi per ringraziare per un qualcosa di ricevuto.
Chi per chiedere una grazia.
Chi per voto.
Chi per espiare qualche colpa.
Chi per curiosità.
Chi perché gli piace camminare.

Non c'è niente di eroico a fare il cammino.
Serve un pò di preparazione, capacità di adattamento, la testa per continuare quando i muscoli non reggono più...

Non è facile.
È faticoso.
Porta un pò verso l'essenzialità.

Oggi mentre camminavo, avevo le gambe a posto ma i piedi a pezzi, stanchi, stanchi, stanchi.

Ogni discesa o pianura erano un supplizio.

Oggi era una bellissima tappa. Come quella di ieri.

Ho faticato tanto.

E ho pensato che qualsiasi sia il motivo per cui una persona parte, deve necessariamente riconoscere che ciò che vive non è una punizione ma un percorso tra paesaggi bellissimi e colori da gustare.

È un pò come se la Natura, Dio, o chi volete voi, ci perdonassero e ci amassero prima di noi.

Non si è mai sentito che per "farsi perdonare dei peccati", uno passa in mezzo a tanta bellezza!

Se uno pensa al Purgatorio mica gli vengono in mente tanti prati fioriti, orizzonti speciali, cieli così belli....
Beh un appunto lo devo fare: ci sono tanti pascoli, mucche, maiali e cavalli ovunque...
Ecco certi odori i continui per km qualche pensiero al Purgatorio te lo fanno fare!!

Forse uno dei segreti del cammino è proprio quello di imparare ad amarci come la natura e la vita ci amano.
Amarci senza coprirci di cose, ma facendoci riflettere la bellezza addosso, come il più bel vestito della nostra vita.
Nell'essenzialità.

Facile a dirsi.
Ma da pensarci su un pò meno.

Condivido questo pensiero con voi e qualche foto sperando possiate solo vagamente comprendere come mi sono sentita oggi.

Franci