mercoledì 20 maggio 2015

Da Astorga a Foncebadon: indietro non si torna

Questa mattina partenza prima dell'alba.
Bellissimo.
Tutto dorme, tu vivi una calma pronta all'energia, che non puoi più provare durante il giorno.

Quando sono partita, dopo circa 5km, mi sono chiesta:" o cavolo. Non ho controllato se ho lasciato qualcosa".

Chi mi conosce sa che io non sono per nulla attaccata alle cose. Zero.
Perdo qualsiasi cosa senza rimpianti, anzi spero che se è qualcosa di valore lo trovi qualcuno più bisognoso di me.

Ma qui è un pò diverso: viaggio con il necessario e nunca mas.
Perdere qualcosa significa invalidare qualche situazione,  anche fosse solo il sapone.

Ma certo non sarei tornata indietro per il sapone.... per il cellulare si!

Ma a parte i dettagli, oggi pensavo proprio a questa cosa che il cammino va sempre avanti. Sempre.
Ti lasci alle spalle fatica,  cose belle e brutte, qualche dolore, persona che hai incontrato e chissà se rivedrai. ..
In pochi km diventa passato e quello non si vive più... dista già qualche km e costa fatica tornare indietro.

Chissà perché non avviene con le cose che invece ci legano male al passato diventando freni per nuove partenze!

Che strano.
Sempre di passato si tratta.
Ma a fare km indietro costa fatica fisica.
A stare attracati al porto del passato, costa più fatica ma non fisica e sembra non si senta mai.

Credo sia un ragionamento che vale per molti, tutti forse.

Franci. .. in cammino.

1 commento:

  1. ... cara Francesca, credo sia una sana abitudine di chiunque faccia il Cammino perdere pezzi strada facendo.
    Al mattino si e' cosi' eccitati di partire che si dimentica pure di fare colazione :-)
    E forse perdere "cose" fa parte della magia del Cammino ... che ci ricorda ad ogni passo come "the best things in Life are not things".
    Buen Camino Franci !

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