lunedì 18 maggio 2015

Silenzio

È stato difficile per me partire.
Ostentavo sicurezza ma avevo un pò di timore.

Sola.
Ferma da 3 settimane negli allenamenti.
Per quanto uno legga forum e libri non capisce mai cosa lo aspetta.

Ieri arrivata a Leon, avere degli italiani che subito si sono presi cura di me, è stata una manna.

Avere attorno tutte voci e lingue nuove, abitudini nuove da fare....
Avevo fatto lo zaino in maniera strategica. ... ma arrivata mi sono resa conto che avevo fatto una stupidaggine dietro l'altra.

Insomma tutto nuovo in un attimo.
Fortuna che ho un pò di spagnolo a sostegno.
L'inglese-italiano aiuta comunque.
Oggi ho tirato fuori anche un pò del francese studiato alle medie.

Pazzesco.

Eppure scrivere su fb o whatsapp agli amici era il mio modo per sentirmi un pò  al sicuro e loro vicini a me.

Poi... diciamo che ho ricevuto uno stimolo che mi ha fatto ragionare su questo tema.

Per cui, ancora non stanca dal cammino, ho chiuso internet.

Fare quel clic sulla disabilitazione della connessione dati mi è costato.
Una stupidaggine.
Ma siamo/sono troppo legata al resto oltre il cellulare, che faccio fatica ad abbracciare ciò che ho a fianco.
Malattia del secolo?

Comunque poi la questione si è fatta dura.
Sole, stanchezza, fame, sola, non connessa a chi poteva farmi ridere o incoraggiarmi.

Ma non volevo nessuno a fianco o con cui parlare.

Ero io con qualche pellegrino a qualche centinaio di metri.

Ho ascoltato musica.
Cantato a squarciagola. Che ridere....

Poi sono passata a fianco di uno stagno e le rane davano il loro meglio canoro.
Primo desiderio è stato di registrare e mandare agli amici l'audio meraviglioso...

Smanettamento sul cell....e... le rane si sono zittite. 

Un attimo.

Perso.

Le ho perse al registratore... ma le ho perse per me.

Stop. Perso tutti.
Che pirla.

E allora ho capito il valore di quel silenzio, lì e in quel momento.

Tirato via auricolari e via.

Ho ascoltato ogni cosa, compreso il rumore del vento tra l'orecchio ed il cappello.

Sola per circa 18km.

Chi non ha paura a volte di stare con sé stesso senza avere qualcosa da fare?

Camminare non è una cosa da fare. Leggere, o guardare la TV, o ascoltare musica, o lavorare, sono cose da fare....

La stanchezza andava ascoltata nel rumore diverso e stanco dei miei passi, nelle bacchette che si trascinavano per terra invece che essere alzate da me.

Insomma il silenzio è stato riempito da me.
Mission completed.

Tutto qui.

Domani destinazione Astorga.

Franci

2 commenti:

  1. È vero.... O vivi o racconti quello che stai vivendo, non puoi fare le due cose insieme... L'esperienza che stai vivendo è troppo unica per passare tutto il tempo con il cellulare in mano a raccontarla, senza viverla davvero... con i suoi lati belli e quelli più difficili. Noi ti siamo vicini col pensiero anche quando non sei connessa!! Buon cammino.
    P.S. belle scarpe ;-)

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