domenica 24 maggio 2015

Da Cebreiro a Tricastela: freccia gialla

Stamattina sono partita dopo essermi goduta in Silenzio l'alba meravigliosa del Cebreiro.

Poi colazione (caffè con leche e tostada - pane caldo, margarina e marmellata), e via... partita.... in salita... subito...

Stanotte davvero ho dormito poco, tra freddo, poi caldo, le gambe che non trovavano  pace....

Iniziare subito con il salitone mi ha messa a dura prova.

Ma la bellezza che vedevo era superiore ad ogni sconforto.
Silenzio.

Da lontano sentivo una signora cantare.
Ho pregato un pò con il sottofondo dei soli miei passi come colonna sonora.

Mi sono resa conto mentre camminavo che non dovevo sforzarmi di capire dove andare, ci sono le frecce gialle e indicazioni ovunque.

Diverso dalla vita che facciamo, la direzione non è sempre così chiara.

Poi ho beccato un altro pellegrino di Milano, iniziamo a chiacchierare e prendiamo una strada in discesa, comodissima.

Foto. Chiacchiere. Discesa....

Ad un certo punto un contadino ci vede e corre dal suo orto verso la strada per fermarci.

Parlava una lingua incomprensibile.
Ma abbiamo capito che non eravamo sulla strada giusta.

1.5km di discesa...  INUTILI!

tra me ed il mio amico di sventura abbiamo capito a tratti dove dovevamo andare....

Girati i tacchi, abbiamo ripreso la salita, ponendo attenzione a cercare le mitiche frecce gialle.

Dopo un bel chilometro e mezzo, eccola lì....

Semplicemente ci eravamo distratti perché era ben visibile!

È così anche nella nostra vita vero?
Le frecce spesso le abbiamo chiare in testa ma qualche distrazione ci fa perdere la strada giusta.

Basta niente e finisci lontanissimo da dove volevi essere.

A volte trovi strade migliori, a volte ti trovi su sentieri che proprio non volevi fare e che generano una vita che non hai scelto.

Poi arriva il nostro contadino: un amico, un libro, un film, un aiuto, un medico, insomma qualcuno che ti ridà la rotta e tu faticosamente risali fino a trovate la freccia giusta.

Io di "contadini" ne ho trovati diversi nella mia vita.
Certo bisogna saperli ascoltare, bisogna accettare di rifare la salita, bisogna accettare di aver sbagliato e che qualcuno in quel momento riesce a vedere ciò che tu,  per distrazione,  non hai visto o non vedi.

Allora, grazie ai "contadini" incontrati fino ad ora è a quelli che incontrerò.

Io prometto di ascoltare e mettermi in discussione.

Grazie.

Franci

2 commenti:

  1. A volte fai cose che ti sembrano inutili, come i tuoi km "sbagliati", ma a volte servono per farti apprezzare altre cose...

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  2. ... a volte Perdersi "permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all’orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l’illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione".
    Buen Camino Franci!
    Lorenzo
    ps) io mi perdevo spesso sul Cammino ... ma lo sconforto di aver fatto km " inutili" era sempre accompagnato dalla gioia e dallo stupore di aver conosciuto "rive sconosciute".

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