lunedì 18 maggio 2015

Il cammino prima delle gambe si fa con la testa.

Il cammino prima delle gambe si fa con la testa.

Me lo ha detto un ragazzo australiano appena partiti.
Ed io:"eh si. È vero."
Lui ha 460 km già fatti alle spalle.
Io ne avevo 3 circa...

Al 20 esimo iniziavo a ricordare quelle parole.
Non 1 cm sotto l'ombra. Km di sole e asfalto.

Alla prima possibile tappa, compro cibo e mi rimetto in cammino.
Cosa sono 10 km?

Al 24 esimo ho iniziato a tentennare...

Sole e acqua finita.
Fortuna avevo già scolato due borracce di cui una con i sali minerali.
Asfalto.
Km di asfalto.
Una signora inglese di 70 anni cammina poco dietro a me... sembra cigolante, stanca, accaldata. Mi metto al suo fianco pensando di rassicurarla e invece scopro che è la sua debolezza la chiave di svolta: va lenta. Un passo fastidioso per me ma, decisamente furbo.

La signora si ferma. Io riprendo con quel ritmo assurdo di chi corre sperando di fregare il tempo e fare chissà cosa...

"Il cammino si fa con la testa".

Ero davvero stanca.

Il ciglio della strada sembrava davvero scomodo: pieno di sassi, piccole buche, insomma la punizione per ogni piede...
Vado a camminare lì.

Ho scelto di camminare sui sassi per andare più lenta.
Per rendere tutto più sostenibile e non permettermi di guardare all'orizzonte per cercare con gli occhi un "arrivo" improbabile.

Ho capito che potevo farcela.
Sui sassi.
Era più comodo.... almeno per me.

Alla fine facevo passi piccoli, come il gioco di quando ero piccola,  "passi da formica".
E ho macinato, con ogni passo, i restanti 9,5 km.

È una bella metafora di come, a volte, dovremmo affrontare/affrontiamo le cose: colpi di reni che ci portano avanti e piccoli passi determinati e che sembrano essere "poco ambiziosi".
E invece, piccoli e umili, ci portano alla meta.
Quante volte succede?
Quante volte volgere gli occhi in direzione della  meta ci scoraggia?

Domani vi parlerò della mia esperienza con il silenzio.

Vi lascio un pensiero: oggi nei pochi tratti di sterrato si vedevano solo orme di scarpe che andavano avanti.

Io stavo percorrendo strade già toccate  da altri e io stessa stavo tracciando orme per chi verrà dopo di me.

È banale lo so, ma me lo sono appuntato, perché vedere solo orme che vanno avanti è strano ed incoraggiante.

Franci

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