giovedì 21 maggio 2015

Da Foncebadon a Molinaseca: Cammino management

Partiamo da un concetto: tutti siamo tra i primi in qualcosa e tra le schiappe per altre.

Altro concetto: tendenzialmente essere tra le schiappe non piace a nessuno.

Oggi, con i tendini doloranti, non potevo certo chiedermi di camminare veloce!!!

Ho iniziato con un passo da passeggiata per lo shopping di una donna media. Ogni vetrina della natura mi fermavo a provare a farla mia e fissarlmela in testa o come foto.

Nonostante tutto, i fiaccati ed inginocchiati  da ieri, andavano più lentamente di me.
Poi i soliti atleti andavano ad un passo che quasi sembrava si fossero fatti di qualche sostanza dopante.
Vi dico solo che a uno gli ho detto: miiii ma come fai. Se prendi droghe ricordati che fra un pò c'è il controllo delle urine. In caso positivo ti ritirano la Credencial.
Lui prima ha riso, poi mi ha guardata (e stavo seria), poi mi ha detto "buono a sapersi" ed è rivolato via come la Redbull.

Comunque sono andata lenta.

Andando lenti, non si può che riconoscere una cosa: si vedono e gustano cose che da veloci ci perdiamo.

Oggi mi sono messa a fissare dei sassi. Poi mi sono chiesta quante scarpe di pellegrini li avevano calpestati prima di me. Almeno un piede di due deve aver toccato quei sassi altrimenti da li non si passa.

Sono cose sciocche da pensare, forse non servono a nulla praticamente, ma è come se mi ridessero pezzi di vita indietro.
Mi spiego.
In ufficio io non faccio altro che scegliere le cose più importanti o urgenti.
Il resto lo scarto o non gli do importanza.
Purtroppo lì in mezzo, sono certa che ci siano dettagli importanti per capire alcune cose o situazioni.
Potrebbero esserci idee da sviluppare,  messaggi non detti di qualcuno, cose da evitare di toccare con qualcuno, o semplicemente ascolto.

Il time management insegna un pò come assegnare correttamente le priorità per non rimanere soffocato da dettagli.
Il Cammino management insegna che i dettagli sono la differenza più importante.
Purtroppo non sostenibile nella vita lavorativa di oggi.

E ai nostri colleghi più giovani facciamo corsi per imparare a gestire il tempo invece che farli innamorare della qualità, della bellezza,  del dettaglio  (bel dettaglio ovviamente).

È come se gli insegnassimo a mangiare solo fast food invece che gustare un piatto anche semplice ma ben cucinato e gustato.

Potranno mai dare il loro meglio nel loro lavoro?

Sto estremizzando.

Eppure io faccio fatica ogni volta a non scendere troppo a compromessi con la qualità.
Ma non sempre riesco a passare il messaggio di non accontentarsi.

Forse sbaglio.
Forse sono anacronistica.

Eppure un pane buono, lievitato lentamente, cotto nel forno a legna, con su un pò di olio buono, mi emoziona sempre mangiarlo.

Il fast food semplicemente mi riempie.

Le emozioni sono la parte bella della vita ma bisogna avere il tempo per averle.

Vi lascio di nuovo al pensiero di quella pietra calpestata da migliaia di persone e levigata dai passi di tanti che hanno dedicato del tempo e fatica per rendere migliore la loro vita.

Un dettaglio.

Vi abbraccio.
Franci

2 commenti:

  1. Molta gente ha scelto di cambiare lavoro dopo aver fatto il Cammino ... per molti e' uno spartiacque di qualcosa.
    Un abbraccio e non smettere mai di emozionarti anche di fronte ad un sassolino.
    Buen Cammino!!
    Lorenzo
    ps) anche io mi sono portato una tendinite per tutto il Cammino, ho cercato di contenerla usando una pomata all'Arnica.

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    1. Arnica come se piovesse da ieri.
      io mi tengo tutto di questa esperienza, anche la tendinite per il viaggio se serve.

      Io non voglio cambiare lavoro, vorrei cambiare il mio lavoro...

      Ma mai dire mai.
      Franci

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