mercoledì 20 maggio 2015

Da Astorga a Foncebadon: le mie braccia hanno camminato con l'aiuto delle gambe

Oggi è stata tanto bella quanto tosta.
Tutto proporzionato.

Il dislivello non era impossibile: 28km e 700mt di dislivello.
Lenta salita ma continuativa.
Paesaggi e profumi bellissimi.
Situazioni emozionanti.

Arrivata alla tappa precedente a Foncebadon, ero tentata di fermarmi.
Tendini dei piedi in fiamme. Fatica a camminare. Braccia sfinite.

Poi mi sono detta: Franci sono 7km ancora. Vai lenta ma arriva dove volevi arrivare.
Non accontentarti.
Nulla ti frena.
Un pò di dolore si supera.
La fatica non è troppa.

E allora dopo una pausa, sono ripartita.
Un tratto meraviglioso.
Posto qualche foto poi.
Paesaggi aperti fino all'infinito.
L'occhio avido di trovare confini per riposarsi, ma l'unica cosa che vedeva era infinito e bellezza.

Tutto troppo bello.
Era tutto per me.
Un regalo meraviglioso.

Avrei voluto ognuno i miei amici e cari con me in quei tratti, perché tutto per una sola persona era troppo!

Ma non so se avete notato una cosa che ho scritto..... "braccia sfinite"....
Confessate,  questo dettaglio vi era sfuggito!

Si le braccia.
Una tra le cose più utili che ho portato sono le bacchette da Nordic Walking.

Oggi credo che abbiano camminato più loro che le gambe già stanche e con le tendiniti in corso.

Mi hanno spinto per ogni cm dei tanti km di salita.
Non le ho mai messe via.
Le avevo così con me che mentre mangiavo metà panino (fame zero), non le ho slegate dai polsi. Ahhhhh.

Le bacchette....
Sono state l'aiuto di cui avevo necessità. Senza di loro oggi non ce l'avrei fatta.
Hanno portato un peso tra me, zaino e strada, che di solito tocca alle mie gambe.

Ecco allora voglio ringraziare tutti quelli che poco o tanto,  nel passato, presente e futuro, sono le mie bacchette.

Ognuno ne ha bisogno.
Il Cammino ti insegna che si cammina da soli nella vita, ma chi ti aiuta è fondamentale quando sei talmente stanco e rotto che non puoi muovere un passo per andare avanti o indietro.
Chi ti dà un cerotto. Chi ti prende il ghiaccio per lenire i dolori.
Chi ti aspetta. Chi ti chiede se hai bisogno.
Perché qui tutti sanno che oggi capita a lui/lei, ma domani potrei essere io quello rotto, e da soli non bastiamo.

Da un pò ragiono su questo.
Il cammino ha messo un timbro sulla "Credencial" di questo tema.
Accettiamo le nostre debolezze e lasciamo che le bacchette della nostra vita, si rendano utili e ci supportino.

Grazie alle bacchette della decathlon e a quelle della mia vita.
Chi legge sa di cosa parlo.

Franci

1 commento:

  1. ... si si, i bastoni telescopici sono una manna del cielo specie nei tratti in discesa, hai fatto benissimo a portarli.
    Ad ogni modo non spenderti troppo, il Cammino e' ancora lungo e se il tuo corpo ti manda dei segnali cerca di riconoscerli e con umilta' accettarli: il Cammino e' anche questo, conoscere i propri limiti e accettarli con umilta' ... ricorda, ognuno col suo passo :-)
    Un abbraccio e Buen Camino !

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