martedì 19 maggio 2015

Verso Astorga

Credo che la cosa più sensata per descrivere la camminata di oggi sarebbe di postarvi delle foto ma c'è un limite. ... non più di due. Io credo di averne fatte una cinquantina.

Agli occhi di chi oggi non era con me saranno tutte uguali: strade vuote, pellegrini, erba, grano e orzo, panorami....

Tradotto: una noia mortale.

Per me...14 km di salita circa.... bellissimo. 

Ve lo avrei voluto regalare ciò che ho visto, sentito e ascoltato. 

Per me sono stati km magici.

Nota diversa: Solo un piccolo uccellino, che è passato sopra di me mentre mi toglievo le scarpe... lui aveva un bisogno impellente. ..  finito sul mio calzino, con una precisione da cecchino.

Meglio il calzino che la mela che avevo appena tirato fuori per mangiare.

Ho attivato subito il problem solving: sciacquato e girato il calzino, così non sporcavo la scarpa..   il piede si lava più facilmente.

Comunque. ... torno al racconto...

Silenzio ovunque. Vento. Temperatura gradevole. Un tempo solo per me (e gli altri pellegrini.. ma quello era per me!).

Il cammino ti insegna ad essere equlibratamente al centro della tua vita: devi necessariamente rispettare il tuo corpo e prenderti cura di una parte che di solito ignoriamo: i piedi.

Sete, fame,  stanchezza, misurare le forze, insomma si ritorna ai bisogni primari.

Se qualcuno ha bisogno non puoi metterti tu da parte per aiutare l'altro, per non avere poi bisogno un due.

Se qualcuno ha bisogno il tuo aiuto deve comunque passare dalla censura di salvaguardare anche te. 

Come in aereo: il giubbotto prima di metterlo agli altri, devi indossarlo.

Statisticamente sono più le vittime che gli eroi.

Aiutare un pellegrino è più facile che aiutarne due contemporaneamente.

Che metafora della vita! Arrivarci!!!!

Intanto sto incrementando la mia consapevolezza. 

Vedremo a Milano come farla diventare vita.

Oggi ho percorso tutta la via da sola: a parte il tempo di un cappuccino al bar prima della salita.

Stamattina per 7km completamente sola: nessuno dietro o davanti a me ad aprire la strada.

Che meraviglia. 

Ho tante parole da usare e nessuna capace di descrivere la bellezza di ciò che si prova.

Vorrei essere una poetessa ora, o una scrittrice bravissima. Abbinare le parole e scoprire metafore nuove per raccontarvi la Bellezza.

La gente qui è scontatamente gentile. Il pellegrino è davvero trattato bene, coccolato.

Si paga ovviamente ogni cosa (poco), ma la gentilezza non si compra a lungo. Qui fa parte della baseline della vita, dell'accoglienza al pellegrino.

Devo imparare sempre tanto: anche verso i miei clienti o persone con cui lavoro. 

Io in realtà mi sto abituando a ciò che abitudine non è ma dovrebbe essere.

Mi fermo qui.

Troppe parole per qualche ora di cammino.

Faccio un altro giretto in paese... casomai non avessi camminato abbastanza.

Guardatevi su internet Astorga... bella.

Io ci sono. ☺☺☺☺

Franci

1 commento:

  1. Grande Francesca, evvaiii finalmente sei in Cammino, l'avventura e' iniziata e ti assicuro che te la porterai sempre nel cuore.
    Grazie anche per le foto ... colgono bene l'energia del posto.
    Lorenzo
    ps)
    anche io adoravo rimanere da solo col vento lontano da tutto e tutti, sebbene mi rendeva felice scorgere all'orizzonte un piccolo pueblo dove farmi una birra ghiacciata e scambiare due chiacchere con i locali.

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