giovedì 28 maggio 2015

Da Palas de Rei a Ribadiso: le meravigliose fatiche di ercole

Il percorso di oggi era facile e bellissimo.
Un pò lungo ma davvero fattibile.

Ci hanno comunque messo qualche effetto speciale tipo delle salite che non ti aspettavi per nessun motivo al mondo e lunghe, e quando te le trovi vorresti un pezzettino piccolo dinamite per spianare quel chilometrino al 9% di pendenza, ma pazienza.
Ovviamente non sono mancate nemmeno km di discese.
Il resto tutti percorsi meravigliosi sotto bosco, in boschi di quece, castagni, poi  eucalipti altissimi.

Paseggiate davvero gradevoli e su terra e foglie, quindi morbido.

Ci sono stati pezzi su asfalto o sassi ma una piccola percentuale.

Sono partita con una contrattura al polpaccio e tallone infiammato della gamba destra,  e ho camminato così per 27km.

Una fatica bestia... per me.
Ma rispetto alle bellezze viste, il dolore era assolutamente sopportabile.
È anche vero che la mia soglia di dolore è da sempre abbastanza alta, ma qui la  bellezza ed il senso di libertà, ti alleviano ogni cosa.

Mi sono chiesta perché ho faticato tanto mentre potevo fermarmi a Melide (15km), mangiarmi da Ezechiele il miglior pulpo della Galizia e domani farmi gli altri 15 km. Un solo gg in più.

Ci ho pensato per diversi km.
Ma la voglia di arrivare a Santiago si sta facendo forte, come una calamita che piano piano avvicini a del ferro.
Prima attira poco,  poi improvvisamente non fermi più nulla! Attira senza più ostacoli.

Così è santiago oggi per me.
Dista solo 40km. Domani 22km e dopo domani 18.

Tutti qui zoppicano,  oppure hanno i piedi conciati, o le spalle a pezzi dallo zaino, o bruciature dal sole.

Anche i giapponesi-Mazinga Zeta stanno perdendo pezzi di sanità fisica.

Eppure ci si ferma solo per cose che non ti permettono di continuare (slogature, rotture, febbre alta, e comunque certificato da un medico),  come se la maggiore fatica aumentasse il valore del percorso che si sta facendo.

Non credo si tratti di autolesionismo.
Direi piuttosto "dare un valore forte al percorso e significato che ognuno ha dato a questo cammino".
Si sa che quello che è gratis lo consideriamo poco!
Chissà se sono riuscita a spiegarmi.

Ho deciso di fermarmi comunque 3km prima della tappa che mi ero prefissata per due motivi:
- non voglio rendere impossibile il resto del cammino forzando troppo la gamba
- il posto dove mi sono fermata è in mezzo a boschi di eucalipto e faggeti, in una struttura municipale quasi nuova,  ricavata da case antiche e molto ben fatta.
Le mucche girano appena fuori dalle docce e mentre ti lavi i denti si affacciano dalla porta con il muso a vedere cosa succede.

Si sentono solo voci di "pelle" (=pellegrini abbreviato... qui è una parola molto usata... cost saving), cicale, uccelli cantare ed il fiume che scorre.
Odore di eucalipto ovunque.

Immaginate come mi manca la tangenziale est alle 7.30 del mattino.

Non ho fatto tante foto perché i boschi sembrano tutti uguali.
Ve ne lascio alcune, non troppo selezionate.

Franci

P.S. le statue iniziali che forse vedete poco sono un pò ovunque, più belle o brutte, non importa, ma spesso indicano la direzione di Santiago.

1 commento:

  1. Ciao Franci, il pulpo di Melide io l'ho assaggiato ... tranquilla non ti sei persa nulla.
    Bella invece l'idea di fermarti in un posto cosi' suggestivo.
    Mamma mia mancano solo 40 Km ... con due tappe tranquille.
    Io mi ero fermato a Monte de Gozo (a 5 Km da Santiago) la sera prima del grande ingresso a Santiago.
    Si tratta di un mega dormitorio molto ben attrezzato. Ma se lo salti e' meglio.
    Evvaiiiiiiiiiiiiiiii
    Un abraccio e Buen Camino!
    Lorenzo

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