La fine non è a Santiago.
La fine è a Finisterre.
Il cammino finisce a Santiago ma la bellezza a Finisterre arriva all'infinito del cielo e del mare.
Qui i pellegrini bruciano o lasciano qualcosa che non vogliono portare indietro.
Anche io l'ho fatto.... ma è un tema personale. ;-)
Questo cammino ti porta necessariamente a fare dei conti con te stesso/a, perché stai tanto lontano da casa, perché ogni giorno hai una città nuova, un letto nuovo, un posto nuovo da capire, e qualcuno di nuovo con cui parlare.
Sembra una stupidaggine ma ogni giorno un porto è provante.
Bellissimo ma provante.
Ti toglie ogni possibilità di stabilizzarti un attimo perché appena capisci qualcosa, hai già lo zaino pronto per ripartire.
E allora vai all'essenziale che possa invece darti stabilità.
Piccole abitudini come mettere il copri sacco a pelo sempre nello stesso posto così lo ritrovi subito, oppure la birretta appena si arriva....
Nonostante i tanti pellegrini questa rimane un'esperienza individuale, sia come fatica fisica, che come pensieri e motivazioni che ognuno porta con sé fino a Santiago o Finisterre.
In questo angolo di terra, dove la bellezza non lascia spazio a null'altro, i pellegrini lasciano qualcosa e non se lo riportano via.
spesso lanciano a mare gli scarponi, o pensieri, libri, sassi, calze, berretti, foto, magliette.
oppure le loro intenzioni, dolori, preoccupazioni.
Qui dove la terra sembra finire, vengono lasciate le cose che non servono più alla vita.
In cambio Finisterre ti regala immagini stupende e tramonti o albe sulla scogliera, in cima all'oceano atlantico.
Quale migliore scambio: al posto di qualcosa di non più utile, si riceve bellezza!
Non aggiungo altro.
Finisterre si è presa ciò che non mi serve più ed in cambio mi ha regalato le immagini che posto qui.
Franci (alla fine della terra)