martedì 9 giugno 2015

Ci sono dei viaggi che hanno bisogno di un solo bagaglio: il cuore

Una mia cara amica mi ha scritto questo: "ci sono dei viaggi che hanno bisogno di un solo bagaglio: il cuore"

Ho già disfatto lo zaino, lavato tutto, quasi riconsegnate tutte le cose prestate.

Mi rendo conto che è vero, mi rimane il vero bagaglio: quanto mi è rimasto nel cuore, che sembra sbiadire decisamente più lentamente, rispetto alle bellezze e sensazioni fisiche provate.

E' un'esperienza personale che molti vorrebbero fare, che molti mi hanno "invidiato" (con bontà), e che in tanti hanno pensato almeno una volta di fare.

Beh vi dico: è più facile farlo che raccontarlo o addirittura desiderarlo.

Per chi volesse provarci, si può percorrere quelle strade solo per 100km, oppure una settimana all'anno, o nella formula che si vuole.

Non conta Santiago, contano i passi che decidiamo di dedicarci per arrivare da qualsiasi parte. 
Questo è giusto dirlo.

Franci




martedì 2 giugno 2015

Muxia: todo se cumple

Muxia.
Almeno per me, posto mille volte più bello di Finisterre.

Qui il mare sembra non dare scampo alle speranze degli uomini di andare oltre la terra.

Le onde gigantesche, la forza del mare, le scogliere, il rumore pazzesco e assordante delle onde che si infrangono, il bianco dell'acqua che veste le rocce scure.

Tutto sembra dire: fermati. Da qui oltre non puoi andare! Non hai speranze.
La mia forza e la mia decisione di fermarti ti sovrastano.

E qui chiunque si ferma, ammaliato dalla potenza, dall'odore del mare, dalle rocce scolpite da tanti anni di gocce.

Qui la bellezza trova ancora una casa.
Qui la paura ed il coraggio abitano insieme sulla stessa scogliera.

Qui noi uomini ci fermiamo ammaliati da questo meraviglioso regalo di bellezza e forza, che i nostri limiti, paure, ma anche forze e ragioni, non hanno possibilità di competere.

Qui è solo regalo.
E non si può non prenderlo.
Se anche volessimo abbassare il fragore di queste onde, non potremmo.
Se anche volessimo girarci dall'altra parte, troveremmo ancora mare, all'infinito, che segna i confini della terra con le sue onde e superiorità.
Non è possibile essere sordi e ciechi, o no sentire questi odori perché anche dall'alto dove sono io adesso, arriva forte il mare dentro le narici e la bocca,  con le sue storie di infinito che ti sfamano.

Non so raccontarvi questa emozione.
Non è possibile raccontare la bellezza.
Nemmeno le foto possono descriverla.

Uno dei miei compagni di viaggio improvvisati ha detto che preferisce la montagna al mare perché vedi sempre un confine oltre il tuo.

Io amo il mare perché non dà limiti oltre la nostra fantasia e determinazione.

oltre il confine ci sono popoli, storie, odori, colori, tutto ancora da scoprire e creare.

Se anche non potessimo mai andare oltre quella linea che divide il cielo dal mare, pazienza, i nostri occhi sapranno che c'è sempre "un oltre" da scoprire e dove puntare lo sguardo, per non fermarsi mai e camminare sempre.

Ogni foto che ho fatto, sembra essere uguale alla precedente, eppure quell'onda, su quella roccia, non farà mai più lo stesso gioco, suono e colore.
Il mare non vestirà più quella roccia di bianco con lo stesso abito da sposa.
Ogni onda è una vita diversa.

Ed io ho l'onore di essere qui, piccola donna, a gambe incrociate su una roccia, a vedere sposare il mare con la terra.

Auguro tanta bellezza a chiunque.

La vita è dura, durissima, ma la bellezza ci circonda e questo deve stupirci ogni istante, anche quando la salita è dura, la fatica ci prende, ed ogni passo sembra non sufficiente per arrivare fino a qui (al nostro personale "qui").

Vi lascio alcune foto.
Sembreranno tutte uguali, ma godete i dettagli e, se potete, provate a sentire parte della mia gioia che arriva fino a voi.

Il mio cammino si chiude qui.
Domani rientro a Santiago e giovedì a Milano.

Grazie per ogni passo fatto assieme.
È stato emozionante avervi con me.

Franci